Domanda:
chi mi racconta qualcosa di Kapstadt? (Citta' del capo/ cape town)?
jenatoth
2006-10-10 13:36:38 UTC
chi mi racconta qualcosa di Kapstadt? (Citta' del capo/ cape town)?
Una risposta:
antonio t
2006-10-10 14:09:09 UTC
Città del Capo

Spiagge oceaniche ed eterna primavera. Ma anche shopping e divertimenti in quella che, per il settimanale americano Newsweek, è una delle otto città più creative del mondo.



A Cape Town, solo lo scorso anno, sono stati girati 35 film, 500 spot commerciali e 1250 campagne pubblicitarie: un’industria, quella cinematografica, considerata tra le dieci maggiori fonti di introito del Paese. E, questo, grazie all’incredibile varietà e bellezza dei paesaggi che offre la Penisola del Capo. Dalla costa atlantica, incisa da una delle strade più scenografiche della Terra, ai monti rossastri. Dalle grandi e bianchissime spiagge, ideali per lunghe galoppate a cavallo, ai vigneti che producono vini pregiati, alle foreste e colline della celebre Garden Route, la strada giardino che si snoda per 230 chilometri da Mossel Bay a Port Elizabeth. Cape Town è classificata dal settimanale americano Newsweek tra le prime otto città più creative del mondo. Qui ci sono le boutique più trendy del Sudafrica, così come alcuni tra i migliori negozi di antiquariato per gli appassionati di oggetti di epoca coloniale e vittoriana. Una città d’atmosfera: lo sottolinea anche Wilbur Smith, il prolifico scrittore che ambienta quasi tutti i suoi celebri romanzi in Africa e che risiede proprio a Città del Capo, a Kirstenbosch, uno dei sette giardini botanici più grandi del mondo, “Cape Town”, ha detto lo scrittore in una recente intervista rilasciata al quotidiano inglese The Independent, “è la mia città spirituale. Un posto meraviglioso, con paesaggio, montagne e spiagge fantastiche.” Per non parlare del clima: uno dei motivi della fortuna della città, considerata un luogo dove la qualità della vita è invidiabile.

Cape Town rappresenta uno stop over ideale per una vacanza nel Sud del Continente Nero. Soprattutto da novembre a febbraio, quando esplode l’estate africana. Una città inattesa anche per la sua architettura, con edifici dagli stili più diversi: dal Neoclassico al Vittoriano, dal Gotico al finto Rinascimentale, dai grattacieli modernissimi alle case a un piano, molto colorate, nel quartiere musulmano di Bo-Kaap. Più europea che africana, con uno spirito molto british che si ritrova nel traffico ordinato, con la guida a sinistra, nelle linde strade del centro, ma anche nel decoro tipicamente cosy dei grandi alberghi o delle guesthouse piene di charme. La zona più vivace della città è il Victoria and Alfred Waterfront, l’area più antica del porto, che risale al 1860. Sottoposto a uno straordinario restauro, è diventato una mecca dello shopping, con i negozi sotto l’avveniristica, elegante struttura in acciaio e vetro del Victoria Wharf. Lungo la banchina sono ormeggiati grandi yacht privati e pescherecci, nelle acque nuotano le otarie, i caffè hanno terrazze sul mare con tavolini all’aperto. Deliziosa Cape Quarter, piccola piazza pedonale dove si affaccia la vetrina di Africa nova, piena di oggetti etnici rivisitati con gran gusto. Centro della vita cittadina, il Waterfront ospita 240 negozi, più di 70 ristoranti, 8 pub, 18 cinema, l’Acquario e il Museo marittimo, oltre a sette alberghi tra cui lo scenografico 5 stelle The Table Bay Hotel, da cui si gode una vista a 360 gradi sul porto e la cima piatta della Table Mountain. Votato dai lettori del Condé Nast Traveler come l’albergo più bello dell’Africa, ha il suo punto forte nell’Atlantic Restaurant, tra i 50 nuovi ristoranti top del mondo. Giustamente famoso il ricchissimo buffet della prima colazione. Da gustare, anche se non si è ospiti dell’albergo, il tradizionale appuntamento del tè pomeridiano, servito nell’immenso Tribal Trends salone british style, con la grande vetrata aperta sul porto antico.

Sono invece concentrati soprattutto in Long e Church Street gli indirizzi giusti per chi ama le atmosfere alla Karen Blixen. Come Morley’s Antiques, piccola ma preziosa bottega che raccoglie mappe antiche, dal ’500 al ’900, vecchi mappamondi, bauli, manifesti d’epoca, stampe del periodo coloniale. Poco distante, in Church Street, Geoff Burr, proprietario di Burr&Muir, è considerato il miglior antiquario sulla piazza per quanto riguarda Lalique, e tra i più forniti per l’Art Déco in generale. Barometri vittoriani, bauli in legno e ottone, seggioline da viaggio pieghevoli, rocking chair si trovano invece da Julian Adler Antiques, sempre in Church Street. A pochi passi, il Café Mozart apre i suoi ombrelloni verdi sulla strada pedonale; nel menu, zuppa di funghi, riso basmati con agnello, insalate con avocado. In Long Street, Tribal Trends è un mix tra pezzi di design e oggetti d’arredo africani: pelli di zebra, bauli che riproducono quelli vittoriani, giochi di dama e scacchi da viaggio in pelle di bufalo.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
Loading...